Dalla fatturazione elettronica nasce la spinta verso una "cultura digitale". Superati alcuni intoppi iniziali si può ora cogliere i vantaggi dell'innovazione.
Gli errori più frequenti che vengono raccontati sono: l’inserimento errato della partita Iva o del codice destinatario, la fattura duplicata, le fatture con lo stesso nome ecc. Le fatture scartate ovviamente sono considerate “non emesse” ed in questo caso è necessario rimediare quanto prima all’errore.
L’avvio dell’obbligo di fatturazione però non va visto come la causa di problemi, ma come l’evoluzione di un sistema di gestione documentale la cui origine “analogica” è in contrasto con la realtà quotidiana. Le fatture fino all’anno scorso, erano predisposte con sistemi informatici, più o meno evoluti, riprodotte su carta ed i dati venivano successivamente reinseriti su sistemi contabili, ritornando al formato digitale originario.
Oggi la gestione è completamente digitale con un sistema di notifiche a supporto in grado di informare tutte le aziende sullo stato della fattura con il vantaggio di avere sotto controllo l’intero ciclo cliente e fornitore.
In un Paese come il nostro, molto lento nell’adeguarsi alla digitalizzazione e nel passato bloccato da un quadro normativo a favore del cartaceo, il vero valore della Fatturazione Elettronica è stato quello di creare una “cultura digitale”, abituando le aziende a gestire i documenti in ingresso ed in uscita.
Il prossimo step sarà quello di far si che le aziende, investiranno nella digitalizzazione di interi processi operativi a partire da quelli amministrativi, con un notevole abbattimento dei tempi di gestione delle attività d’ufficio, una riduzione dei costi e un miglioramento dell’organizzazione del processo.
Le opportunità sono tante per le aziende che decideranno di coglierle e cambiare prospettiva.