"PMI Digital Lab" è il progetto per le piccole imprese italiane che ha avviato un Osservatorio con l'obiettivo di indagare circa il livello di digitalizzazione, le opportunità, le sfide ed i processi di trasformazione digitale.
Le imprese italiane sono complesse e difficili da analizzare in modo standard e lineare, poiché sono differenti gli aspetti, i caratteri, le dimensioni ed i settori che condizionano i risultati delle analisi e non considerano le micro-piccole dimensioni. Il tessuto imprenditoriale italiano è composto oltre il 95% di imprese con meno di 10 dipendenti.
L’Osservatorio è stato caratterizzato da una presenza importante di imprese associate alla CNA ed ha analizzato aspetti fondamentali del processo di trasformazione digitale partendo dal livello di digitalizzazione delle imprese italiane, per giungere poi alle tecnologie, alle competenze ed ai processi formativi.
La trasformazione digitale interviene in modo pervasivo in tutti gli aspetti della vita aziendale e la sfida sarà quella di contribuire nella sensibilizzazione delle imprese per renderle protagoniste di questi processi in modo proattivo e per non essere travolte dal cambiamento, la cui velocità è davvero impressionante.
Il progetto PMI Digital Lab si è preoccupato di approfondire sette aree di analisi:
- il profilo dell’azienda
- lo stato di digitalizzazione fino a quel momento
- gli investimenti effettuati e le risorse utilizzate
- le tecnologie più rilevanti
- il rapporto tra l’impresa e le competenze
- i partner che hanno supportato l’impresa nel percorso innovativo
- le difficoltà riscontrate nel processo d’innovazione
L’indagine è stata promossa nei canali informativi della CNA a cui hanno risposto 1400 imprese e si sono suddivise 4 macro aree seguendo la segmentazione adottata dall’ISTAT:
1.Nord-Ovest: Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia
2. Nord-Est: Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli – Venezia Giulia, Emilia-Romagna
3. Centro: Toscana, Umbria, Marche e Lazio
4. Mezzogiorno: Abruzzo, Molise, Campagnia, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.
In riferimento alle tematiche legate all’innovazione il campione con maggiore incidenza si trova nell’area Nord-Est, dove la CNA ha maggiore penetrazione, ma anche dove le Regioni sono maggiormente sensibili alle tematiche legate all’innovazione. Il campione si basa per il 65% su piccole imprese fino a 4 addetti, 18% da 5 a 9 addetti, 11 % da 10 a 19 addetti e 6% oltre 20 addetti.
Rispetto alla media, abbiamo una maggiore presenza dei settori “Produzione” e “Servizi alle Imprese”, ma anche una presenza importante delle imprese del settore “Commercio”.
L’età anagrafica media di coloro che hanno risposto risulta essere superiore ai 50 anni per il 53%. La percentuale di imprese in continuità familiare è 44% ed il settore che la genera è quello della “Produzione”. Infine, le imprese più giovani sono quelle con meno di 5 addetti e quelle dell’area Mezzogiorno.
L’indagine si è conclusa con oltre il 63% delle imprese che ritiene di essere abbastanza o molto digitalizzate. Mentre oltre il 57% delle imprese ritiene di non investire abbastanza nei processi di digitalizzazione. La tendenza risulta essere positiva nei confronti dei processi di trasformazione digitale soprattutto per la classe dimensionalmente più elevata (%).”
Tra i motivi che spingono le PMI a digitalizzarsi troviamo: maggiore efficienza del processo produttivo, accesso dai dati ovunque, adeguamento al GDPR e fatturazione elettronica, snellimento burocrazia, innovazione di prodotto e servizio, condivisione e integrazione delle informazioni, migliore gestione degli ordini, aumento del fatturato, richieste dei clienti, monitoraggio dei dati e sicurezza, accesso agli incentivi 4.0.
Gli imprenditori rilevano che le aree da attivare sono relative all’assistenza e cura dei clienti, alla comunicazione e marketing, oltre all’attenzione ai processi interni.
La stragrande maggioranza, oltre il 91% ritiene che sia importante introdurre strumenti digitali, la percentuale sale ovviamente con il crescere delle dimensioni dell’impresa. E nel Mezzogiorno risulta più marcato l’interesse delle imprese ad investire nell’e-commerce.
In conclusione, l’83% ritiene che lo sviluppo e l’inserimento di competenze adeguate sia abbastanza o molto importante. Forse è l’elemento di maggiore debolezza riscontrato dall’analisi, un fattore necessario e fondamentale. I rispondenti hanno segnalato di avere trovato un supporto soprattutto da Liberi Professionisti, Associazioni di Categoria, Società di Consulenza e Fornitori.